MARIPOSAS Y CABALLEROS Nord della Spagna, giugno 1936. La Barraca, il teatro universitario viaggiante diretto da Federico García Lorca, attraversa il Paese portando i grandi classici del Cervantes al pubblico più umile della Spagna. Il 19 di quel mese la compagnia fa tappa in un piccolo borgo della città di Avila, dove Garcia Lorca è accompagnato dall’attore Alvaro Custodio. Qualche giorno prima della rappresentazione sono raggiunti da Mariposa, una giovane amica del regista che li aiuta nella messa in scena. Proprio nel momento in cui la guerra civile sta per esplodere, la Barraca mette in scena un Don Chisciotte che mette alla berlina i capi politici e militari spagnoli. E il Cavaliere dalla Trista Figura affronta stavolta i simboli dell’usurpazione violenta e fascista che combatte i diritti dei contadini portati alla fame. Alvaro, che interpreta Don Chisciotte, si innamora di Mariposa, in cui vede la sua Dulcinea. La donna è la nipote di Josè Calvo Sotelo, feroce politico conservatore, e ha raggiunto la Barraca per cercare di convincere Garcia Lorca di fuggire in Sud America. Il poeta si rifiuta e verrà catturato e ucciso dai fascisti.
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